Il corretto funzionamento dell’ autoclave va verificato ad ogni ciclo di sterilizzazione utilizzando, di regola, i test e gli indicatori stabiliti dal produttore dell’apparecchio ed indicati sul manuale d’uso dell’apparecchio.
Di regola sono indicati i seguenti controlli:
A) per ogni ciclo stampa dei parametri fisici di sterilizzazione (pressione, temperatura, tempo di esposizione) rilevati dall’autoclave e utilizzo degli indicatori chimici di sterilità applicati all’interno o all’esterno delle confezioni inserite in autoclave.
Se gli indicatori meccanici o chimici evidenziano elementi di non conformità, non usare il materiale sottoposto a sterilizzazione.
In caso di un test non conforme ripetere il ciclo di sterilizzazione facendo attenzione a
caricare correttamente l’autoclave.
Qualora il test sia nuovamente non conforme, non utilizzare l’autoclave e rivedere le procedure (è possibile un sovraccarico dell’autoclave o un posizionamento non corretto del materiale all’interno della stessa).
Se il test biologico si mantiene non conforme dopo la revisione delle procedure, provvedere a far effettuare una verifica del funzionamento dell’autoclave e rimetterla in servizio dopo 3 test conformi consecutivi.
STERILIZZARE nuovamente tutti i materiali a partire dalla data di sospetto malfunzionamento.
B) Periodicamente: verificare il corretto funzionamento delle autoclavi tramite test biologici.
Esistono vari tipi di test di verifica della sterilizzazione che vanno introdotti nella camera dell’autoclave o nelle buste degli strumenti quali ad esempio:
Vapor line: test di verifica della temperatura, umidità e tempo.
Vacuum test : test di verifica del regolare funzionamento della pompa del vuoto e della temperatura utilizzato nelle autoclavi di tipo B.
Bowie & Dick test e Helix test: test di penetrazione del vapore, vengono utilizzati, rispettivamente, per la verifica di sterilizzazione di materiali porosi e di strumenti cavi.
Test biologici: vanno eseguiti periodicamente, preferibilmente ogni 15 giorni circa, a seconda del volume dell’attività.
I risultati dei test effettuati vanno conservati nell’apposito registro di sterilizzazione riportando, per ciascuno, la data e la firma dell’operatore.
È uno strumento di rintracciabilità che avalla la corretta procedura di sterilizzazione dei strumenti/materiali usati sui clienti. È un documento cartaceo (per esempio registro,quaderno ecc.) che deve essere conservato per un periodo di 5 anni.
Sul registro devono essere riportati per ogni ciclo di sterilizzazione i dati forniti dall’autoclave:
• registrazione dei parametri fisici;
• data di sterilizzazione;
• numero del ciclo di sterilizzazione;
• test di sterilità effettuato/i;
• data e firma dell’operatore.